Archivi categoria: Mediazione tra pari e bullismo (parte2)

Mediazione tra pari e i segnali del bullismo

Vi ho presentato la mediazione tra pari può essere una soluzione preventiva al fenomeno del bullismo.

Spesso ci domandiamo cosa possiamo fare per fronteggiare questo pericoloso fenomeno fortemente diffuso in questi anni, anche tra i bambini più piccoli.

Ogni volta che sentiamo una notizia al tg ci indigniamo e ci preoccupiamo.

Molti bambini, specialmente maschi o i più grandicelli, non raccontano ai genitori o a un adulto di essere stati vittime di atti di bullismo.

E’ importante che gli adulti siano vigilanti sui possibili segnali che il bambino che ha subito atti di bullismo :

  • Torna a casa indeciso preoccupato, o dimentica vestiti o libri o altri oggetti a scuola;
  • Ha inaspettati tagli, bruciature, lividi
  • Ha pochi o nessun amico con cui passare il tempo
  • Sembra preoccupato di andare a scuola a piedi o a prendere l’autobus e fa strade illogiche
  • Perde appetito
  • Fatica a dormire
  • Sembra depresso, perde interesse per la scuola, i compiti

 Se si verificano queste circostanze non è detto che il bambino sia vittima di bullismo.

La cosa più importante è parlare con il bambino.

Fate domande dirette:

  • Sono preoccupata per te. Ci sono dei bambini a scuola che ti picchiano e ti insultano?
  • C’è qualche bambino a scuola che ti provoca in qualche modo?
  • C’è qualche bambino a scuola che ti allontana o ti esclude?

Fate domande indirette:

  • Hai qualche amico speciale quest’anno a scuola? Chi sono? Cosa fate insieme?
  • Con chi ti siedi in mensa? Con chi ti siedi sul bus?
  • C’è qualcuno a scuola che davvero non ti piace? Perché?

 Se avete preoccupazioni parlatene con gli insegnanti a scuola.

Prendete informazioni su come si comporta in classe, durante l’intervallo e chi frequenta e confrontatele con quanto vi ha detto.

 Capire in quale situazione realmente vive il bambino o il ragazzo e i suoi stati d’animo non è semplice, ma è assolutamente necessario per insegnargli a gestire i suoi conflitti, a partire da quelli più banali alle situazioni più gravi come quella del bullismo.